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Panettone con radicchio e uvetta a bagno nel vino

Alcuni anni fa, un amico, appassionato del mangiar bene, mi dice di aver scovato un panettone molto particolare che, a suo avviso, poteva essere rappresentativo del Veneto. Si trattava di un panettone al radicchio!

Assaggiandolo con scrupolosità,  ho trovato un lievitato tra il dolce ed il  salato, che a mio avviso però non si schierava né da una parte né dall’altra, lasciandomi con un senso di incompiuto.

LA MIA RICETTA DEL PANETTONE AL RADICCHIO

Nonostante ciò, quest’esperienza culinaria è stata per me un motivo di sfida:

come poterlo veramente migliorare il panettone che avevo assaggiato, per renderlo davvero rappresentativo del territorio in cui vivo?

IL RADICCHIO, MA QUALE?

Ho cominciato cercando il miglior radicchio del Veneto: sapete qual è? Non occorre specificarlo.

Il nostro radicchio è quello che più si adatta all’uso che dovevo farne, ma non bastava, dovevo scoprire come potevo far penetrare nelle sue fragili  fibre un dolce sciroppo per  renderlo meno amaro.

UN BAGNO NEL VINO BIANCO FRIZZANTE DELLE NOSTRE TERRE

L’idea è venuta dopo un po’ che ci pensavo: perché non aggiungerci dell’uvetta sultanina messa ad ammollare nel vino bianco frizzante delle nostre terre?
L’idea è risultata vincente, deliziosa direi; l’uva a mollo rendeva il “mio panettone al Radicchio” un prodotto forse non amato da tutti ma decisamente schierato ed insolito. Un po’ come il Veneto, forte, deciso, ma anche dolce e allegro.